sabato 22 giugno 2013

Agovino per la prossima stagione metelliana


fonte resport.it a cura di Alessandro Mosca

 La Cavese ha il suo ‘mago’ per tornare a volare. Dopo l’addio a Francesco Chietti, i metelliani hanno nominato ufficialmente come nuovo allenatore Massimo Agovino. ‘Magovino’, come è stato chiamato nelle piazze in cui si è disimpegnato nelle ultime stagioni, è pronto a rimettersi in gioco a Cava dei Tirreni dopo la deludente parentesi vissuta nell’ultimo campionato a Potenza. Una città che il tecnico di Sant’Anastasia avuto modo di conoscere già molto bene: dopo aver svestito i panni da calciatore nei primi anni novanta, con il nuovo millennio ha debuttato in panchina come allenatore in seconda della Sangiuseppese in serie D. Nella stagione 2001/2002 è approdato proprio nella piazza metelliana, come secondo di Vittorio Belotti. Un’esperienza ripetuta nella stagione 2004/2005, quando gli fu affidata la carica di responsabile della Berretti blufoncè. Come allenatore ha guidato, sempre in serie D, il Sorrento e il Savoia, ma è nel Molise che Agovino ha trovato la sua consacrazione, diventando per tanti il ‘mago’. Dal 2008 per tre stagioni è uno dei principali autori del miracolo Agnonese, mentre nella stagione 2011/2012 passa all’Atletico Trivento: un ‘tradimento’ che non verrà visto di buon occhio dai tifosi dell’Agnonese, ma che non cancella i risultati ottenuti nel quadriennio molisano. Quattro stagioni nel corso delle quali raccoglie 213 punti e sfiora per due volte i playoff, dando spettacolo su tutti i campi della categoria con il suo 4-3-3.

 Un amore per il modulo zemaniano che non nasce per caso: Agovino ha passato intere ore sulle tribune del campo di Mugnano del Cardinale per osservare l’organizzazione del gioco dell’Avellino di Zeman, un amore per quel gioco propositivo ed offensivo che ha sempre cercato di proporre con le sue squadre. Quel 4-3-3 che quasi certamente sarà il punto di partenza della sua organizzazione di gioco anche con la Cavese, un modulo che ha fatto le fortune di tantissimi allenatori proprio nella città dei portici. L’obiettivo sarà cancellare l’ultima tormentata stagione: rimasto a piedi ad inizio campionato, Agovino tornò agli onori delle cronache per un’intervista rilasciata ad un quotidiano molisano dove puntò il dito contro alcuni colleghi: «Non alleno perché non porto gli sponsor», una chiara accusa contro un’usanza purtroppo sempre più diffusa nel calcio italiano. In corso d’opera arrivò poi la chiamata del Potenza. Un’avventura durata solo poche settimane: il club rossoblù, alle prese con una gravissima crisi economica, esonerò il tecnico di Sant’Anastasia dopo tre giornate. Agovino trovò in Lucania una squadra completamente smantellata, composta per la quasi interezza da under ed incapace di lottare per la salvezza. Una brutta parentesi che però non cancella la bontà del lavoro di Agovino che adesso ha trovato una piazza campana che gli regala la possibilità della consacrazione nel calcio che conta.

 

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