Il 7 novembre del 1982 la Cavese compiva
probabilmente l’impresa più importante della sua nobile storia, espugnando con un
incredibile e leggendario 2-1 il San Siro, la mitica Scala del calcio e terreno
di un quasi imbattibile Milan. Sono passati trent’anni da questa impresa memorabile,
che sopravvive nell’animo e nei ricordi di tutti i tifosi metelliani. Ecco come
la carta stampata celebrò l’impresa degli aquilotti da uno stralcio del libro “La
storia della Cavese. Dal 1919 in viaggio con gli Aquilotti” di Vincenzo
Paliotto, anno 2005, edzioni L’albero comunicazione visiva.
La
prima volta a San Siro
“….Ma nella scena vistosa della domenica, il calcio trova in Serie B la
sua deliziosa follia. A San Siro: Cavese batte Milan 2-1. E tutta Italia ne
parla come di un risultato “lunare”, di quelli che si ricordano per un’epoca.
Le considerazioni tecniche passano in secondo piano. Non conta che la Cavese sia una squadra di
alta classifica. Non conta neanche che essa si sia onestamente e gagliardamente
meritato il suo trionfo, senza rubar nulla. Sempre la Cavese rimane. E nel nord
c’è persino gente che si chiede dove si trovi esattamente Cava de’ Tirreni e
quanti abitanti abbia. La sensazionalità della facciata, insomma, sommerge i
contenuti dell’impresa. Pensiamo che il protagonista massimo di questo stupore
non sia né il Milan, che pure sembrava avviato a una felice passeggiata verso la
Serie A , né il simpatico manipolo campano:
è bensì, San Siro, lo stadio che una intramontabile e popolaresca oleografia
disegna sempre come la Scala
del calcio italiano. La Cavese
vi approdava per la prima volta nei suoi sessant’anni di storia. Era
un’esperienza senza precedenti. Molte altre squadre avevano subito la
suggestione del debutto sul grande palcoscenico, immolandosi prima di giocare
sulle proprie sensazioni emotive. La
Cavese , no: ha vinto non solo contro il Milan, ma anche e
soprattutto come la “prima volta” a San Siro. Sta in questo la sensazionalità
di un’impresa che, al di là di ogni stupore, ci porta a scoprire un’immagine,
piena di fantasia e concretezza, della solita “piccola Italia”, che esiste al
Nord e al Sud, e che molto spesso abbiamo il torto di trascurare”.
Candido Cannavò, da La Gazzetta dello Sport, 8-11-1982
“Il Milan, nonostante il
risultato, ha giocato molto bene, ma qualcuno oggi mi ha detto che la Cavese sembrava il Real
Madrid”.
Gianni Vasino, da 90° minuto,
7-11-1982
“Devo bere assolutamente
qualcosa, altrimenti non mi riprendo. Una grande Cavese, dite la verità. Lo ha
ammesso anche Farina e non è poco”.
Giuseppe Violante, da Il Mattino,
8-11-1982
“Accompagnata da tremila tifosi
infreddoliti, giunti a Milano con ogni mezzo, per lo storico debutto della
squadra campana nel glorioso stadio di San Siro, la Cavese non ha mai dato la
sensazione di avvertire quel cosiddetto timore reverenziale, che fino a non
molto tempo fa condizionava le formazioni provinciali”.
Alberto Cerrutti, da La Gazzetta dello Sport, 8-11-82
“Credo che i nostri tifosi
fossero i più emozionati all’inizio della partita: come fai a non dedicare loro
questa vittoria?”.
Costante Tivelli, da La Gazzetta dello Sport, 8-11-82
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