In un'intervista apparsa su un sito del Latina al momento dell'arrivo del giocatore, ecco il link http://alelatina.altervista.org/blog/archives/2976, Italo Mattioli svelava segreti ed aneddoti della sua carriera.
La
scalata al successo non segue sempre un percorso prestabilito, si può passare
dalla nazionale Under 20 e finire poi in C1, senza però mai perdere identità e
prospettive. Questa è la storia di Italo
Mattioli da Gricignano, provincia di Caserta, punta esterna dal
fisico brevilineo e dal tocco morbido.
Esploso
nelle giovanili del Foggia, dove si era trasferito giovanissimo, diventa uno
dei pupilli di Pantaleo
Corvino (attuale direttore sportivo della Fiorentina), in quel
periodo ds del Lecce, che lo preleva per integrare la formazione Primavera
della squadra pugliese. Italo non delude, anzi fa faville e vince due scudetti
Primavera e due titoli da capocannoniere. Sembra pronto al grande salto e nel
2004 esordisce nella nazionale Under 20 e l’anno dopo debutta in serie A grazie
a mister Zeman
che lo butta nella mischia a Torino contro la Juventus, marcato a vista da un
“certo” Zambrotta.
Tutto sembra andare per il verso giusto, ma alcuni infortuni di cui rimane
vittima sul campo gli precludono la possibilità di mettersi in evidenza nella
formazione salentina e lui preferisce cambiare aria. Va in prestito a
Catanzaro, in serie B, dove disputa un buon campionato in coppia con Corona, poi alla
Salernitana e al Taranto in C1. In giro per l’Italia mostra il suo talento ma
il grande calcio sembra essersi dimenticato di lui. La scorsa estate il Legnano
(C1) lo prende in prestito con diritto di riscatto.
Una
nuova tappa verso la definitiva consacrazione? Ecco cosa ci dice il ventiduenne
talento campano: “La mia ascesa
si è bloccata a Catanzaro, mi sono rotto il perone e sono sfumate anche
trattative con squadre importanti. L’anno successivo sono andato a Salerno
perché c’era Novelli, un seguace di Zeman che praticava il
4-3-3, il mio modulo ideale. Mi trovavo bene, ma i problemi societari mi hanno
spinto a Taranto”.
Nuova stagione, nuovo prestito, come ti trovi a Legnano? “Legnano è un posto
tranquillo, è una squadra umile, che lotta per salvarsi”.
Dove vedi il tuo futuro? A Lecce? “Il mio cartellino è ancora del Lecce, ma
dopo anni di prestiti non so se ci sarà ancora l’occasione di ritornare a
giocare nel Salento. Quando c’era Corvino era diverso, poi hanno fatto scelte
diverse puntando su giocatori esperti e affermati. Ho saputo che il ds Angelozzi vorrebbe rinnovarmi il contratto che
scade nel 2009, vediamo cosa succede, comunque mi hanno riferito di offerte
dalla B, già per gennaio”.
Sei un attaccante di fantasia, a chi ti ispiri? “Il mio preferito è Di Natale dell’Udinese, ma stimo molto anche Miccoli”
Per
scoprirne segreti e pregi, abbiamo contattato anche l’allenatore del Legnano, Egidio Notaristefano: “Mattioli è una punta esterna, ma io lo
vedo bene anche come trequartista o seconda punta. E’ un ragazzo rapido e
tecnico, spero resti con noi fino a fine stagione, ultimamente lo utilizzo poco
perchè abbiamo cambiato modulo, ma ho grande fiducia nelle sue doti”.
Cosa gli manca per fare il
grande salto? “Un
po’ di fiducia nei suoi mezzi e soprattutto deve capire che l’attaccante
moderno deve anche integrarsi nella manovra e saper difendere. Comunque ha il
talento per giocare in serie A”. E così sia. Tutti noi che lo
conosciamo non possiamo che confermare le ultime parole pronunciate dal suo
allenatore
Nessun commento:
Posta un commento